Trekking in montagna per OVER 60: un’avventura indimenticabile!

Trekking montagna over 60

Cosa c’è di meglio che unire due grandi passioni? Per me sono i cani e la montagna.

A giudicare dai post sui socials direi che sono in ottima compagnia!

Per questo ho deciso di trattare alcuni aspetti di una delle mie recenti escursioni, durante la quale ho coinvolto anche la mia mamma che ha 63 anni. Non che sia anziana, intendiamoci, tuttavia nemmeno giovanissima: quindi voglio condividere questa straordinaria esperienza, con chiunque desideri affrontare un trekking in montagna senza difficoltà e in assoluta sicurezza.

L’idea di un’escursione in montagna circolava da tempo ma, come spesso accade, la decisione è venuta solo il giorno prima; cercavo un itinerario sufficientemente impegnativo, una zona d’ombra e una vista che ripagasse dello sforzo richiesto.

Avevo programmato una camminata di 3 ore in compagnia dei miei cani (due meticci di 6 anni, Viola e JJ) e proprio all’ultimo minuto ho deciso di invitare anche mia madre.

Nonostante le previsioni meteo indicassero una giornata estiva molto calda, ha accettato con entusiasmo di far parte della squadra.

La scelta è ricaduta sulla valle di Muggio, seguendo il percorso Cabbio – Poncione di Cabbio – Alpe Bonello – Cabbio.

Alle 9.00 del mattino di una domenica di luglio, abbiamo iniziato la nostra camminata dalla piazza del nucleo di Cabbio (660 mt s.l.m.), un tipico borgo delle prealpi Ticinesi.

Sono bastate poche centinaia di metri per rendersi conto dell’importanza di essere ben attrezzati e organizzati per affrontare un’escursione in montagna senza problemi. Quindi zero improvvisazione, soprattutto quando le condizioni non sono ottimali.

Comfort tecnico, abbigliamento adattabile alle condizioni meteo, provviste d’acqua, cibo e spirito di squadra. Un occhio alla mappa e via con passo corto e lento (o “Kalipè” come usano dire le popolazioni Himalyane) adatto anche al meno allenato del gruppo, che si tratti di un bipede o un quadrupede, non fa differenza.

Per un trekking sicuro e confortevole l’equipaggiamento è essenziale.

scarponcini trekking

Sarà banale dirlo, ma è meglio ricordare che indossare delle scarpe da trekking robuste e ben ammortizzate è fondamentale per affrontare terreni accidentati.

Mai indossare calzature nuove, mi raccomando!

Il sentiero che porta verso Laorina e il Dosso d’Arla risultava accidentato a causa dei forti temporali estivi e bisognava prestare attenzione al fondo che non sempre era regolare.

Sotto di noi si apriva la Valle della Crotta e si intravedeva il caratteristico paesino di Uggine.

Lungo questo percorso non ci sono fonti d’acqua, dunque è di cruciale importanza portare una quantità sufficiente di acqua. Durante la nostra escursione, l’idratazione regolare è stata fondamentale per mantenere alta l’energia e prevenire la disidratazione.

I nostri cani si sono rivelati dei compagni di viaggio esemplari. Hanno camminato sempre al nostro fianco e per ricambiarli abbiamo fatto due pause per permettergli di bere e riprendere fiato. È importante ricordare che anche gli animali hanno bisogno di acqua e riposo durante un’escursione, specialmente nelle giornate calde.

Dopo due ore di salita a passo tranquillo e regolare siamo arrivati al Rifugio Prabello (1210m), nella zona italiana della dorsale, proprio all’inizio del sentiero che conduce alla vetta del Sasso Gordona (1410m).

trekking val di muggio

Dopo una breve pausa per goderci la vista della Valle d’Intelvi e del Lago di Como (con il bellissimo scorcio con la Chiesa di San Zeno e poco più dietro l’Isola Comacina in prospettiva), abbiamo lasciato la vetta della montagna alle nostre spalle e abbiamo affrontato una breve salita verso il Poncione di Cabbio (1263m), il punto più alto della nostra escursione.

Chiunque non sia un assiduo frequentatore dei percorsi in salita, si vede spesso costretto a fare delle pause per riprendere fiato e questo non necessariamente per una questione di allenamento. Anche uno sportivo potrebbe incorrere nel cosiddetto “debito di ossigeno” proprio perché magari la sua muscolatura gli permetterebbe di mantenere un buon ritmo di camminata, ma la sua resistenza respiratoria non è altrettanto efficiente per evitargli l’affanno.

Senza entrare troppo nei complessi meccanismi dei sistemi metabolici, possiamo dire che la montagna può rivelarsi impietosa anche con persone ben allenate, ma poco avvezze a questo tipo di sforzo prolungato.

Per deformazione professionale, non posso fare a meno di dire che il monitoraggio della frequenza cardiaca durante il trekking è un aspetto importante, sia per evitare di sovraccaricare il cuore (soprattutto nel caso di persone sedentarie e meno giovani), sia per registrare importanti parametri sui livelli di intensità, la durata e gli intervalli dell’attività svolta.

Quando si cerca di stare al passo con una persona più allenata si rischia di andare fuori giri, in quanto il massimo consumo di ossigeno (VO2 max) non è uguale in tutte le persone e determina in modo oggettivo la capacità di prestazione di un soggetto, o se vogliamo farla più semplice “la cilindrata del suo motore”; più è elevata, meno si dovrà impegnare per svolgere lo stesso tipo di prestazione, rispetto a qualcuno meno potente.

Questo è un po’ quello che sarebbe potuto succedere fra me e la mia mamma, se non fosse che io sono stato molto abile nell’escogitare ogni possibile scusa per evitare di metterla in difficoltà, senza farmi accorgere. Ho mantenuto un’andatura adeguata, ben contento che abbia accettato di accompagnarmi in questa piacevole escursione.

Pare superfluo ricordare che è fondamentale prestare attenzione ai segnali del corpo. Non solo quelli più evidenti come affanno eccessivo, dolori articolari, crampi muscolari, o tachicardia, ma anche quelli più elementari come la sete, il colorito della pelle e la sudorazione. In caso di affaticamento eccessivo ci si ferma e si riposa: meglio piccole pause frequenti, possibilmente all’ombra.

A chi piace la tecnologia può utilizzare un cardiofrequenzimetro, lo strumento che rileva i battiti del cuore; meglio quelli a fascia toracica, anche se ormai quelli da polso integrati negli smartwatch funzionano altrettanto bene. L’importante è non diventarne “schiavi” e indossarli come un qualsiasi altro accessorio utile, ma non indispensabile. Continua ad ascoltare i segnali del tuo corpo.

Detto questo, se vuoi approfondire le tue conoscenze sull’utilizzo del cardiofrequenzimetro puoi leggere questo mio articolo.

Ma ritorniamo sul Poncione di Cabbio da dove si può apprezzare un panorama con vista sul Monte Bisbino e la vetta del Sasso Gordona. Da qui siamo entrati in un vero e proprio paradiso: una pineta fresca, silenziosa, pervasa dai profumi della resina delle conifere.

trekking foresta

Ho abbassato gli occhiali da sole per via della penombra che, insieme alla differenza di temperatura, contribuisce a darti una piacevole effetto di refrigerio.
Mentre i nostri passi silenziosi affondavano nel terreno soffice coperto di aghi di pino, la poca luce filtrava con dei raggi che sembravano disegnati. Una piacevolissima sensazione di pace, accompagnata soltanto dal canto degli uccellini in sottofondo. Nessun altro rumore. Un vero “bagno nella foresta”, che secondo la tradizione giapponese sembra avere notevoli benefici sulla nostra salute.

Eccoci così arrivati all’Alpe Bonello (1100m), un ampio dosso con dei pascoli.

Una grossa mucca piazzata proprio in mezzo al sentiero sembrava attenderci con lo sguardo fisso, forse per via della presenza di Viola e JJ che avrebbero potuto innervosirla; invece, con molta calma, si è sdraiata su un fianco, in una zona con erba alta sul bordo del sentiero senza più degnarci di uno sguardo. Credo volesse prendere il sole. Noi l’abbiamo sorpassata velocemente per poi iniziare la lunga discesa che dall’interno del bosco ci ha riportato in paese.

In casi come questo, l’uso dei bastoni da trekking può essere di grande aiuto. Mia mamma è stata ben contenta di averli e di utilizzarli fino alla destinazione finale; io invece ho avuto le mani occupate con i guinzagli delle due “belve”.

bastoni trekking

Nonostante l’uso corretto richieda un po’ di pratica, i bastoni possono alleviare la pressione sulle ginocchia, soprattutto in discesa e rivelarsi un valido metodo per scongiurare il mal di schiena. Con poche decine di franchi si possono acquistare bastoni telescopici, comodi da tenere nello zaino e sempre pronti all’uso.

Poco dopo l’ora di pranzo ci siamo ritrovati al punto di partenza, la piazzetta di Cabbio. Ce l’avevamo fatta nonostante avessimo impiegato più tempo del previsto; meglio così visto cha alla fine era andato tutto benissimo.

Mia mamma ha mantenuto un ritmo costante durante l’intero tragitto, salita e discesa, con mia grande soddisfazione.

La salita è stata impegnativa, ma la vista dalla cima, con il magnifico panorama sul Lago di Como, ci ha ripagato di ogni sforzo. Madre, figlio e cagnoloni, affaticati ma felici.

trekking cani

La soddisfazione di aver portato a termine l’escursione e la magica atmosfera della pineta hanno reso questa esperienza indimenticabile.

Per prevenire i crampi, o per contrastarli nel caso si fossero presentati, ho suggerito a mia madre la lettura del mio articolo su questo argomento; lo consiglio anche a te perché molti ne soffrono, ma pochi sanno come evitarli.

Una volta a casa, i miei cani hanno dato fondo ad una ciotolona di crocche e non li ho più visti fino a sera.

Il trekking in montagna è un’attività meravigliosa che può essere affrontata a qualsiasi età con la giusta preparazione. La chiave è procedere con gradualità, al proprio ritmo, ascoltare il proprio corpo e prendersi delle pause ogni volta che risulta necessario.

Con un’attrezzatura adeguata e un po’ di pianificazione, non ci sono limiti di età per godere dei benefici del trekking e vivere esperienze indimenticabili nella natura.

Non esitate a mettervi in cammino, meglio se in compagnia di altri amici e magari dei vostri fedeli compagni a quattro zampe.

La montagna vi aspetta con le sue meraviglie e le sue sfide, abbiatene rispetto, non sottovalutatela e vi regalerà momenti speciali di grandi soddisfazioni.

Buon cammino!

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Luca Russo

Dott. Scienze Motorie
Personal Trainer, Preparatore Atletico

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