L’aspartame, un dolcificante artificiale ampiamente utilizzato, è spesso oggetto di discussioni riguardo la sua sicurezza e possibili rischi per la salute, in particolare in relazione al cancro.
La classificazione della International Agency for Research on Cancer (IARC), che definisce l’aspartame come “possibilmente cancerogeno”, ha contribuito ad alimentare la preoccupazione.
Ma siamo sicuri che questa sostanza porti sicuramente al cancro?
Esploriamo i fatti scientifici per dissipare i dubbi e fornire una prospettiva chiara sull’aspartame e il suo presunto legame con il cancro.
Cosa vuol dire “possibilmente cancerogeno”?
La classificazione “possibilmente cancerogeno” assegnata dall’International Agency for Research on Cancer (IARC) all’aspartame è parte di un sistema che la IARC utilizza per valutare il potenziale rischio di cancerogenicità delle sostanze. Questo sistema classifica le sostanze in base alle evidenze disponibili, suddividendole in cinque categorie.
La categoria “possibilmente cancerogeno” indica che ci sono dati limitati o incerti sull’effetto cancerogeno dell’aspartame negli esseri umani.
Questa classificazione non implica che ci sia una prova definitiva del suo effetto cancerogeno.
Al contrario, indica che ci potrebbero essere alcune evidenze, ma che sono insufficienti o non conclusive per stabilire una relazione causa-effetto tra l’aspartame e il cancro negli esseri umani.
È importante sottolineare che questa classificazione non è specifica per l’aspartame, ma viene applicata a molte altre sostanze per le quali ci sono dati limitati o incerti sul potenziale rischio di cancro.
Ciò significa che l’aspartame è trattato nella stessa categoria di altre sostanze che potrebbero richiedere ulteriori studi e ricerche per determinare il loro effetto cancerogeno.
È fondamentale notare che la classificazione della IARC è basata sulle evidenze disponibili al momento dell’analisi e può essere soggetta a revisione e aggiornamenti in base alle nuove scoperte scientifiche.
Che cosa dicono le evidenze scientifiche a sostegno della pericolosità dell’aspartame?
La valutazione dei potenziali rischi per la salute legati all’aspartame è stata oggetto di numerosi studi scientifici. Le evidenze attuali provenienti da studi sugli animali e studi epidemiologici sugli esseri umani non forniscono però come visto prove solide di un legame diretto tra l’aspartame e il cancro.
Cosa hanno osservato gli studi sugli animali?
Quando si analizzano gli studi sugli animali condotti sull’aspartame, è fondamentale considerare che spesso vengono utilizzate dosi molto elevate, ben superiori a quelle normalmente consumate dagli esseri umani. Questo approccio viene utilizzato per valutare la tossicità potenziale di una sostanza in condizioni di esposizione estrema. Tuttavia, è importante tenere presente che le reazioni degli animali alle dosi elevate possono differire da quelle umane.
Uno studio che viene spesso citato è stato condotto dallo Studio Ramazzini in Italia, che ha esposto topi e ratti a dosi molto elevate di aspartame per l’intera durata della loro vita.
Tuttavia, le conclusioni di questo studio sono state oggetto di dibattito e contestazione da parte di altre organizzazioni scientifiche, come la EFSA, che ha sottolineato limitazioni metodologiche e altre anomalie nei risultati.
E gli studi epidemiologici sugli esseri umani?
Gli studi epidemiologici condotti su ampie popolazioni umane sono importanti per valutare il possibile legame tra l’aspartame e il cancro. Questi studi esaminano il consumo di aspartame nelle diete delle persone e valutano se ci sia un aumento significativo dell’incidenza del cancro.
Molte di queste ricerche non hanno trovato evidenze di un aumento del rischio di cancro associato all’uso dell’aspartame.
Ad esempio, uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition ha analizzato il consumo di bevande contenenti aspartame in relazione al rischio di linfomi e leucemie, ma non ha trovato una correlazione significativa.
Inoltre, le autorità regolatorie come la FDA e l’EFSA hanno esaminato attentamente queste evidenze e hanno concluso che l’aspartame è sicuro per il consumo umano nelle dosi raccomandate. Le valutazioni delle autorità regolatorie si basano sulla revisione di una vasta gamma di dati, compresi studi sugli animali, studi epidemiologici e altre evidenze scientifiche disponibili.
In definitiva, gli studi sugli animali condotti con dosi elevate e gli studi epidemiologici sugli esseri umani non hanno fornito prove conclusive di un aumento significativo del rischio di cancro associato all’uso di aspartame. Le valutazioni delle autorità regolatorie e le evidenze scientifiche attuali supportano quindi la sicurezza dell’aspartame quando consumato nelle dosi raccomandate.
La dose fa la differenza
È fondamentale considerare anche la quantità di aspartame consumata giornalmente. La FDA e l’EFSA, hanno stabilito livelli di ingestione giornaliera accettabile per garantire che l’aspartame sia utilizzato in modo sicuro. Rispettare queste linee guida è essenziale per minimizzare qualsiasi possibile rischio associato all’aspartame.
La dose giornaliera ammissibile (DGA) di aspartame stabilita è di 40 (EFSA)- 50 (FDA) milligrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno (mg/kg/die).
Pertanto, se consideriamo una persona di 70 kg, la dose giornaliera ammissibile di aspartame sarebbe (usiamo il quantitativo minore, non si sa mai 😉) di 2.8 grammi al giorno (70 kg x 40 mg/kg = 2,800 mg o 2.8 g).
Ma… quante lattine di Coca Cola zero mi devo bere al giorno per essere a rischio?
Considerando una lattina di Coca Cola Zero da 33 cl, solitamente contiene circa 170 milligrammi di aspartame.
Utilizzando la dose giornaliera ammissibile di 2.8 grammi di aspartame per una persona di 70 kg (2800 mg o 2.8 g), possiamo calcolare quante lattine di Coca Cola Zero sarebbero sicure da consumare.
Convertiamo la dose giornaliera ammissibile in milligrammi: 2.8 g = 2800 mg.
Dividiamo la dose giornaliera ammissibile per la quantità di aspartame contenuta in una lattina di Coca Cola Zero: 2800 mg / 170 mg = 16.47
16 lattine e mezza di coca cola zero al giorno, AIUTO!!!
Quindi, secondo la dose giornaliera ammissibile di aspartame per una persona di 70 kg, sarebbe sicuro consumare + di 16 lattine da 33 cl di Coca Cola Zero al giorno.
Non sarà di sicuro l’aspartame a farti stare male!!!
Tuttavia, è importante sottolineare che questa cifra rappresenta un calcolo teorico e non tiene conto di altre fonti di aspartame nella dieta.
È sempre consigliabile mantenere un equilibrio nella dieta, limitando il consumo di bevande gassate ed effettuando scelte alimentari consapevoli per garantire una varietà di nutrienti.
Inoltre, il consumo di aspartame può variare in base alle esigenze e alle condizioni di salute individuali, quindi è sempre consigliabile consultare un professionista sanitario per una valutazione personalizzata.
Conclusioni
Nonostante la classificazione “possibilmente cancerogeno” assegnata all’aspartame dalla IARC, le evidenze scientifiche attuali non supportano un legame diretto tra l’aspartame e il cancro negli esseri umani.
Studi epidemiologici e valutazioni delle autorità regolatorie hanno stabilito che l’aspartame è sicuro quando consumato nelle dosi raccomandate.
È importante considerare la dose, evitare l’eccesso e fare scelte alimentari corrette.
Tieni presente che l’aspartame, come tutti i dolcificanti, anche se non cancerogeno potrebbe comunque portare a problemi alla flora batterica intestinale, ma questa è tutta un’altra storia.
Se hai ancora preoccupazioni o domande sull’aspartame e il suo possibile impatto sulla salute, ti invitiamo a richiedere una consulenza gratuita con i nostri esperti.
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Roberto Pusinelli
DOTTORE IN SCIENZE MOTORIE
MASTER IN NUTRIZIONE E DIETETICA
Esperto in dimagrimento e anti-aging