Mario 55 anni, qualche chilo di troppo “depositato proprio lì” su quel girovita che una volta era più stretto e tonico; colesterolo in eccesso, stimolo della pipì che lo obbliga ad alzarsi di notte, schiena rigida e qualche fastidioso “colpo della strega” proprio alla vigilia del torneo sociale del circolo.
Le rughe e qualche macchia sulla pelle sono più che accettabili, ma quel senso di stanchezza che lo accompagna il giorno dopo di una delle rare serate in cui tira tardi con gli amici è davvero insopportabile.
“Sarà l’età” si ripete rassegnato, ma dentro di sé vorrebbe sentirsi meno sfinito e sopratutto più energico.
Prova qualche crema antirughe, il tè verde, la quinoa, persino un integratore che promette di bruciare miracolosamente il grasso in eccesso in poche settimane: in cuor suo sa già che i risultati non saranno quelli sperati.
Arriva in azienda e si imbatte in Giacomo, suo amico e collega.
Giacomo, 63 anni e fisico asciutto, pelle segnata ma liscia sempre un po’ abbronzata. “L’eterno ragazzino” come l’hanno soprannominato le impiegate. Sempre di buon umore, curato, sportivo e anche “straordinariamente fortunato”; ma sarà proprio così?
O il suo aspetto è il risultato di scelte precise, una buona dose di costanza e qualche sacrificio a tavola?
Incuriosito da tutta quell’invidiabile forma fisica, Mario decide di rompere gli indugi e chiedere consiglio direttamente a lui:
“Giacomo, amico mio! Tu si che sei in forma.. Sempre curato, rilassato, sei il ritratto della salute. Ma qual’è il tuo segreto ?
“Caro Mario, il segreto è proprio che non ci sono segreti e nemmeno ricette magiche: anche se passano gli anni è tutta questione di equilibrio, moderazione a tavola e movimento regolare.”
Questa storia deve insegnarci che se si vuole ridurre gli effetti dell’invecchiamento, bisogna partire dalle basi.
Ma quali sono queste basi?
Prima di partire con un percorso anti età, bisogna conoscere conoscere:
• Massa grassa
• Massa muscolare
• Massa ossea
• Forza
• Resistenza aerobica
• Resistenza all’insulina e tolleranza al glucosio
• Pressione sistolica
Questa è la base, poi esistono altri parametri molto importanti, ma se non parti da qui non otterrai mai un risultato.
Iniziamo oggi con il comprendere assieme, come mai conoscere la propria massa grassa è così importante.
Massa grassa e massa magra possono aiutarci a predire in maniera significativa il livello di invecchiamento del nostro organismo.
Con l’avanzare dell’età infatti la massa muscolare diminuisce e la massa grassa aumenta.
Esistono dei livelli entro i quali l’aumento della massa grassa con l’avanzare degli anni non comporta problematiche perché fa parte del normale invecchiamento dell’organismo, sopra questi livelli il nostro corpo inizia un precoce declino verso la vecchiaia.
Molto importante risulta anche la localizzazione anatomica dell’adipe (grasso).
Il tessuto adiposo è distribuito essenzialmente in due scomparti principali con caratteristiche metaboliche differenti: il tessuto adiposo sottocutaneo (SAT) e quello viscerale (VAT).
L’aumento della massa adiposa è causata dall’aumento di dimensioni degli adipociti, (ipertrofia) e dall’aumento del loro numero (iperplasia).
In altre parole, il grasso aumenta sia aumentando il numero di cellule che il volume di quelle già presenti.
Gli adipociti del tessuto adiposo bianco possono accumulare e rilasciare acidi grassi conservando l’energia sotto forma di trigliceridi durante i periodi di abbondanza di cibo e la rilasciano nei periodi di restrizione calorica come il digiuno o l’esercizio fisico protratto nel tempo.
Se continui ad ingozzarti di cibo e vino durante aperitivi e cene con gli amici, gli adipociti aumenteranno in numero e dimensioni portandoti ad assomigliare più a Homer Simpson che a un bronzo di Riace 😩.
Numerose evidenze scientifiche indicano come il tessuto adiposo viscerale rappresenti l’organo endocrino attivo del grasso corporeo totale.
Ha caratteristiche che influenzano numerosi processi biologici normali e patologici.
Nel caso di una sua abnorme presenza nel tuo corpo, si configura un processo patologico caratteristico conosciuto come “obesità viscerale” o “obesità centrale”.
Questa distribuzione di tessuto adiposo si associa allo svilupparsi di malattie cardiovascolari, tumori, e sindrome metabolica.
Ne consegue, pertanto, che riconoscere e definire clinicamente la misura dell’obesità viscerale rappresenta un’importante strategia per la valutazione dei potenziali rischi di sviluppo delle malattie correlate all’obesità e all’invecchiamento.
Le funzioni endocrine del tessuto adiposo sono molteplici e in fase di studio approfondito .
Alcune ricerche però hanno già individuato il ruolo di alcuni ormoni e fattori, prodotti e messi in circolo (secreti) dallo stesso, nelle patologie e nell’invecchiamento.
Nei prossimi articoli verranno valutati i più interessanti e studiati:
• Leptina
• Resistina
• Adiponectina
Ma ora concentriamoci su come puoi misurare il tuo tessuto adiposo e iniziare a comprendere de la tua età cronologica corrisponde a quella biologica o se stai invecchiando precocemente.
I primi parametri da conoscere per la valutazione della massa grassa sono il peso e l’altezza.
Il miglior modo per rilevare il peso è in generale al mattino, a digiuno, dopo eventuale escrezione di feci e urina.
Alcune condizioni ne alterano la confrontabilità nel tempo.
Non pensare che se aumenti di 1-2 Kg da un giorno all’altro sia tutto grasso quello che hai messo, è una situazione normale.
Potrebbe trattarsi di:
• stato di riempimento del sistema digerente urinario
• stato di idratazione generale
• quantitativo di glicogeno muscolare ed epatico
La miglior condizione generale per la valutazione dell’altezza è al mattino dopo la sveglia.
Anche qui, alcune condizioni possono alterarne la sua confrontabilità nel tempo:
• un prolungato stazionamento eretto
• forti e continue azioni compressive sulla colonna vertebrale dovute ad attività lavorative o allenanti
• l’ora della giornata (la mattina si è più alti della sera per il ripristino dei liquidi all’interno dei dischi intervertebrali)
Due o tre centimetri in meno da un giorno all’altro sono normali.
Con i parametri di peso e altezza si può valutare il BMI o Body di Mass index (indice di massa corporea).
Il BMI si calcola Peso (Kg)/Altezza(m)2 ed è un primo indice predittivo del sovrappeso o dell’obesità.
Qua sotto vengono indicati i valori di normalità e obesità del Body Mass index.
Sottopeso <18,5
Normopeso Da 18,5 a 24,9
Sovrappeso Da 25 a 29,9
Obesità di classe I (moderata) Da 30 a 34,9
Obesità di classe II Da 35 a 39,9
Obesità di classe III >40
Il BMI ha il vantaggio di essere facile, veloce, molto diffuso, avere indici di riferimento affidabili ed è ottimale nel sovrappeso di alto grado.
Di contro i suoi limiti sono quelli di non tenere conto degli aspetti costituzionali di sviluppo della massa magra e della massa grassa.
È un indice poco utilizzabile in particolare con soggetti allenati e con un buon sviluppo muscolare.
Altri parametri importanti per la valutazione della distribuzione del grasso sono la misurazione di vita e fianchi.
La misurazione della vita deve avvenire con un metro da sarto nel punto tra le ultime coste e le creste iliache, nei soggetti obesi si può prendere come riferimento l’ombelico.
La misurazione dei fianchi deve avvenire a livello della massima sporgenza glutea o, se vuoi essere più scientifico, all’altezza dei grandi trocanteri del femore.
Nei prossimi articoli ti spiegherò come l’indice vita/fianchi più incidere sul tuo stato di salute e perché è importante per predire il tuo stato di vecchiaia.
Oggi abbiamo imparato che conoscere la propria massa grassa è importante per sapere qual’è lo stato di invecchiamento corporeo.
Solo così si potrà agire per restare o tornare giovani!
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